sabato 25 settembre 2010

I need a trinket for this fear.



Che sia solo un'impressione.

Solo una rievocazione del mio subconscio.
Perchè ti sento lontano? Ho il terrore di perderti, lo sai.
Ma perchè a volte non sembri curartene?
Ho bisogno di vederti e di starti accanto.
Ho bisogno di piangere a dirotto, di rompere qualcosa.
Sarà la situazione di merda al lavoro che mi fa sentire così negativa.
Sarà che ti riesco a vedere sempre meno.
Voglio solo incastrare le mie dita con le tue.
Come hai detto tu, per sempre.






giovedì 16 settembre 2010


Siamo oramai a metà settembre e Facebook pullula di Post e immagini che inneggiano al prendere per il culo chi ancora deve tornare sui banchi di scuola.
Stasera sono passata a fare un po di spesa al gigante e come in ogni centro commerciale che si rispetti, basta fare due passi oltre i cancelletti che subito lo sguardo cade su quaderni con quadretti di ogni misura, pacchi formato famiglia di penne, matite, pastelli, gomme, grembiuli neri, blu o bianchi (io ho avuto la fortuna di portarlo nero), astucci, diari (quanti ne comprerei ancora oggi) e infine, gli zaini.

Non ricordo con esattezza, ma in prima elementare credo di averne avuto uno di Barbie, uno di quelli rosa sfarzosi, pieni di brillantini. Un po come le scarpe che all'epoca andavano tanto, che si illuminavano o che addirittura riproducevano frasi a caso che dicevano "Vieni con me a fare una passeggiata al parco!". Un giorno in terza elementare per sbaglio una mia compagna lo fece partire nel bel mezzo di un compito in classe, che risate.

Memorie a parte, passando per la corsia "scolastica" mi è arrivato al naso quell'odore di zaino nuovo, che ha rievocato in me uno stato d'animo elettrizzato e timoroso, come quello dei primi giorni di scuola. E' stato un attimo di nostalgia che ho vissuto con piacere, ripensando a come sono passati quegli anni.
Sarò forse l'ennesima persona che tira fuori storie melanconiche sul passato, su quando si era bambini, ma sono anni che mi mancano, che rivivrei con piacere.
Ripensandoci oggi, mi prende un forte tristezza per non aver dato probabilmente abbastanza a chi invece meritava molto e per non aver apprezzato e sfruttato le mille occasioni ricevute.

Oggi è facile parlare così, passando sugli errori commessi. Ma la cosa più difficile è alzare la testa e rimediare a tutti quei piccoli errori, che avrei potuto evitare, grazie ai quali però sono la persona che sono diventata.

E grazie a
te.


martedì 7 settembre 2010

A volevi un sms ? ...

Una volta mi dissero "Non c'è niente di meglio che un nuovo amore, per dimenticarne uno finito."

Diciamo che forse io ne ho trovato uno e basta. Uno grande grande.
A tratti mi sento quasi ridicola a pensarci, perchè le immagini che mi scorrono quando sogno ad occhi aperti sono le stesse che immaginerebbe una ragazzina alla sua prima cotta.
Forse essendo più grandi si è più consapevoli di certe cose, ma se quelle immagini continuano a scorrere, allora è il caso di ragionarci sopra...

Nemmeno credevo di arrivare fin qui al primo "provoleggiamo". La mia testa era ancora a pensare a cosa fare per recuperare qualcosa che era già finito, o forse cercava solo di rassegnarsi lentamente alla dolorosa evidenza.

Ma quella sera uno strano mal di pancia ha animato il viaggio verso Milano, e le sue mille strade dove mi sono allegramente persa.
"Perduta" ad una fermata della metro, fuori dal mondo, circondata da cinesi, nigeriani e quant'altro sei arrivato tu, sul tuo dio solo sa quanti cavalli blu, come un cavaliere a salvarmi.
"Addio, mi ha vista da lontano e mo che è sceso manco mi guarda in faccia... Va beh, vediamo dopo..." Allungo una mano... Sembra sorridere... Mi guarda... O guarda quello dietro che abbaglia?...Proviamo ad abbracciarlo, prima mi pare di aver visto un mezzo sorriso. Al massimo mi manda a quel paese.
Era la prima volta che il nervosismo mi faceva prendere una margherita. Una MARGHERITA!!! C'era una cazzo di lista della madonna e io ho preso una margherita...
Però almeno mi guarda. Sembra che guardi più me che la pizza.
Pizza che forse nessuno dei due ha finito. Nonostante MARGHERITA.
Va beh si va al Pub... Tu sei avanti, e io mi perdo tra un po di discorsi tra informatici e qualcuno che mi ricorda di aver dimenticato il mio sacchetto rosa a casa...

Perchè ti sei seduto così lontano :( ?

La serata si perde un po... La terza birra ha cominciato a farmi ciondolare qua e la. Così imparo a mangiare mezza margherita...

Una cosa che mi piace in queste situazioni dell'alcool è che mi toglie ogni forma di timidezza.
Mi ti ero aggrappata a mo di zaino. Ma non sembrava darti fastidio, anche se zero reazioni.
Ero comunque confusa... Non capivo. Non gliene fregherà un cazzo?

Il giorno dopo, un caldo infernale, nonostante la birra ricordavo perfettamente le minchiate fatte la sera prima (vedi lo zaino), allora mi sono permessa un po di più. Non ho molta pazienza in queste cose, cerco di arrivare al risultato in meno tempo possibile. Meno menate per la testa e se devo togliere il dente lo levo subito senza star li dolorante per giorni.
Alla fine reagisci, sembra tu ti sia svegliato da una specie di coma. Penso che Lollo quel pomeriggio avrebbe voluto cacciarmi, tanto ero molesta, fra un grattino e una granita al limone. Una delle mille.

Alla fine lo vedo, è intento a guardare i giornali, io sono sola con te. Mi butto.

°comiche°

Ricominciamo.

:)

Osaka, Pub, Palo (:look:)
Povero Andrea...

Poi nemmeno 48 ore, il bisogno di rivedersi era forte.

13 luglio 2010.
Cominciamo.
Speriamo di non finire mai.



Ti Amo.